FRAMMENTI DI UN DISCORSO SUI LUOGHI
COMUNI
LETTERA [ U ] - UMANITA’
(ARTHUR SCHNITZLER)
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Humus-Uomo-Umano-Umanità-Umanitario.
Ciò che qui voglio
evidenziare come luogo comune è l’uso della parola umano nel senso buonista del
termine, comprensibile di più nel suo opposto “disumano” e in contesti
specifici, come “trattamenti umani” et similia.
I Greci e i Romani
guardavano l’uomo in faccia e sapevano di che pasta era fatto, sapevano di cosa
fosse capace, nel bene e nel male: per loro l’uomo era anthropos.
Il Cristianesimo ha
mescolato le carte; non si è accontentato della realtà e ha voluto introdurre
la speranza. Facendo così però ha privato l’uomo delle sue radici e delle sue
condizioni. Certo Adamo ed Eva sono peccatori, ma Gesù è sceso in terra per
salvarci e così il battesimo ci toglie il peccato originale, ma il battesimo
non è in grado di impedire all’uomo di peccare. Certo la Chiesa è lì a
mostrarci il cammino, ma anche gli uomini della Chiesa sono lì a ricordarci che
l’essere umano è peccatore: e se peccano loro c’è poco da sperare per noi
comuni mortali.
Gesù è uomo e Dio e
questo ha rappresentato un salto nella civiltà mondiale, facendo vedere, anche
solo intuire, le possibilità che si aprono davanti a noi, attraverso la nostra
esistenza. Ma. Ma il Cristianesimo ha mescolato le carte consegnandoci a una
situazione che ci fa credere che basterebbe un gesto, un atto di volontà o un
senso di colpa, per evitare il peccato.
Il grande poeta e
scrittore cristiano Alessandro Manzoni aveva ben compreso la difficoltà di essere
cristiano, difficoltà teorica e quindi pratica. A parte il Romanzo, dove la
conclusione del lieto fine appare un pò forzata, le altre opere sono chiare e
decise. O si fa torto o si patisce. Gli innocenti soccombono perchè la vera
speranza trova la sua legittima risoluzione solo nell’al di là.
“E, dietro il
monte, imporpora
Il trepido
occidente:
Al pio colono augurio
Di più sereno
dì.”
Lamento di
Ermengarda (da Adelchi)
Ecco il
mescolamento delle carte. Peccato, redenzione, peccato, salvezza: tutto va e
viene in modo che si perda il filo conduttore dell’esistenza. E a poco serve
che il Papa di oggi si interessi all’ecologia, alla tecnologia, alla ricchezza.
Alla scuola guida.
Gesù è sceso in
terra per mostrare cosa ci può aspettare, ma senza dimenticare che l’uomo deve
fare un percorso, prima di tutto dentro se stesso: Sant’Agostino è stato il
vero maestro del Cristianesimo e le sue Confessioni non sono le confessioni della
domenica, tanto poi ci danno l’assoluzione.
La pretesa di una
volontà che permette di mutare la nostra esistenza dalla notte al giorno fu
talmente convincente che i cristiani Cartesio, Galileo e Newton la trasferirono
sul piano della scienza e della conoscenza: cogito ergo sum, penso dunque sono.
Basta comportarsi bene, basta conoscere senza pregiudizi e voilà il gioco è
fatto: da un lato la salvezza e dall’altro il retto conoscere delle cose. In
fondo il mondo è fatto da Dio e Dio, essere perfetto, non può aver creato una
cosa imperfetta.
E così abbiamo
creduto veramente e sinceramente a tutto questo. Perchè condannare un ladro o
un assassino? Diamogli una seconda opportunità, aiutiamolo nelle sue scelte:
basta che sappia come funziona il mondo, perchè non dovrebbe scegliere il bene?
Magari poi, per non mettere in discussione i presupposti, dobbiamo dargli una
terza e anche una quarta possibilità. Forse nel frattempo non ci siamo accorti
che ha continuato a rubare e uccidere, ma alla fine siamo tutti morti e abbiamo
fatto bella figura. Cosa c’è di meglio ad apparire buoni e generosi? E giù di
perdóno e ancora perdóno: hai ucciso mio figlio, ma io ti perdono.
Evidentemente è colpa della società, sempre. In fondo lo aveva detto Rousseau:
l’uomo nasce buono, è la società che lo rende cattivo. Rousseau non era uno
scienziato ma gli hanno voluto credere.
Per fortuna oggi ci
si rende conto che la realtà è più complessa e che l’umanità non è nè buona nè
cattiva; e come potrebbe esserlo, visto che il Bene e il Male sono categorie
morali estremamente flessibili? Bere vino è per il Cristiano momento
dell’Eucarestia e per un Islamico grave peccato. Per fortuna oggi ci si rende
conto che l’umanità ha percorso strade tortuose e che ha agito, in comunità
sempre più larghe e interconnesse, per “prove ed errori”, altro che
Ragione-svelatutto.
I nostri
ante-antenati erano cannibali e oggi solo qualche unità su 7 miliardi continua
su quella strada. I nostri antenati erano schiavi e oggi inorridiamo di fronte
a una simile eventualità. Nei tempi passati la donna doveva obbiedenza totale,
mentre oggi vive più a lungo e non è molto diversa dal maschio. Nei secoli
passati alcune categorie, (come il Clero e i Nobili) godevano di vie
preferenziali, oggi invece tutti sono uguali di fronte alla legge. Nel secolo
scorso difficilmente figli di povera gente potevano frequentare l’Università,
oggi questa difficoltà non esiste più. Fino a 70 anni fa intere nazioni, di
grande cultura, si massacravano in nome del predominio etnico, oggi solo fuori
dalla liberaldemocrazia assistiamo a conflitti etnici, diffusi e profondi.
Ancora fino a 50 anni fa l’ideologia schiavizzava le persone, mentre oggi solo
un’ideologia religiosa pretende di imporre nel sangue il proprio Dio.
Prove ed errori,
altro che ragione e sentimento. Gli uomini hanno incorporato che si può vivere
in pace dando ognuno il proprio contributo alla crescita di tutti e per questo
l’uomo, l’insieme degli uomini, l’umanità si trova oggi a vivere in condizioni
migliori (cibo, salute, età media) e di fronte a possibilità che non aveva mai
avuto.
Allora: cosa vuol
dire umano e disumano? Le caratteristiche che fanno dell’uomo un essere umano
sono essenzialmente biologiche e anche qui la cultura ha creato svariati tipi.
Richiamare
all’umanità o al senso di umanità è qualcosa che nega la storia dell’uomo,
perchè per molti aspetti l’uomo non è certo un esempio. Richiamare l’uomo, gli
uomini, l’umanità a un comportamento meno aggressivo è certamente una buona
cosa, ma lascia il tempo che trova e al contrario illude molte persone che ciò
sia possibile, questione di volontà di catechismo di sani principi morali.
Purtroppo non è
così. Risulta fuori luogo chi crede in un uomo cattivo o buono per natura. Come
tutte le cose, animate o inanimate, anche l’uomo ha seguito un percorso
evolutivo ed è a questo percorso che esso va richiamato continuamente. Senza
illusioni, senza false promesse, senza aberrazioni o anatemi. E’ quanto
chiedeva Leopardi ne La ginestra richiamando gli uomini a unirsi per lottare
contro la Natura matrigna: ma sempre “nulla al ver detraendo”. Il richiamo
leopardiano non è un avvertimento morale, ma qualcosa di reale con cui gli
uomini devono confrontarsi e con cui fare i conti.
Purtroppo, con
tutto l’affetto che provo per il Cristianesimo, è ad esso che dobbiamo questo
predominio della morale sulla realtà, questa confusione tra storia e morale, e
ne sono testimoni gli antichi come i moderni.
“Bisogna conservare e tenere vivo questo principio di
umanità, se noi vogliamo avere il diritto di esser chiamati uomini. E in che
cosa consiste questo mantenere il senso di umanità, se non nell'amare il nostro
simile, perché ogni uomo è perfettamente quello che siamo noi?” (Lucio Lattanzio, scrittore cristiano del IV sec. d. C.)
“Non si dica più "ha mentito, è umano; ha rubato, è umano".
Questo non è il vero essere umani. Essere umani vuol dire esseri generosi,
volere la giustizia, la prudenza, la saggezza, essere a immagine di Dio”. (Papa Benedetto XVI)
Il Cristianesimo ha
dato una speranza, ma il prezzo che paghiamo è comunque alto. Ci lascia
indifesi di fronte agli eventi reali di cui l’uomo è protagonista e che vedono
l’uomo coinvolto. Non capire “l’umanità”
del nazismo e del comunismo significa credere che il male stia solo da una
parte, mentre dopo il 1945 e dopo il 1989 si è visto come esso possa
coinvolgere anche il “buon padre di famiglia” sia nel chiuso della sua casa sia
alla guida di un popolo. Il male è qualcosa di “banale” come ha scritto Hannah
Arendt nel libro su Eichmann e nelle sue riflessioni sul totalitarismo, dove banale
vuol dire qualcosa che non ha nulla di speciale ma vive grazie alla normalità
del fluire degli eventi.
Continueremo a
stupirci per i fatti di cronaca che sconvolgono le nostre certezze, ma, allo
stesso tempo, faremo esperienza e ci renderemo conto che quelle certezze sono solo
pii desideri, aspirazioni, fantasie: nobili certamente, ma che non saranno
servite in nulla a rendere migliore il mondo in cui viviamo. Come un bravo
docente universitario milanese ebbe a dire in un corso: dobbiamo riscoprire il
valore della fratellanza, l’unico capace di solidi legami e ben oltre
l’amicizia.
Ecco come
dimenticare la storia nei suoi più profondi insegnamenti: perchè fingere di non
ricordare Caino e Abele (nella mitologia ebraico-cristiana), Romolo e Remo
(nella mitologia pagana)?
Come la biologia e
le neuroscienze hanno dimostrato: si può cambiare solo attraverso dei
breakdown; occorre battere la testa e riflettere sulle condizioni preesistenti
e sulle caratteristiche dell’esperienza. Prove ed errori. L’orizzonte può
illuminare il nostro cammino solo se restiamo attaccati alla terra.
«Perchè ti spaventi di questo? Succede all'uomo
quello che accade all'albero. Quanto più si protende verso l'alto e la luce,
con tanta maggior forza si afferrano le sue radici alla terra, alle tenebre,
all'abisso» (F. Nietzsche, Così parlò
Zarathustra)
Il
godere dà forza al desiderio. Desiderio, vecchia pianta, cui il piacere è
concime: mentre che ingrossa e indurisce la tua scorza, i tuoi rami vogliono
vedere il sole da vicino.Crescerai eternamente, grande albero più vitale
del cipresso? (C. Baudelaire, Invito al
viaggio)
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