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Visualizzazione dei post da novembre, 2017
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FRAMMENTI DI UN DISCORSO SUI LUOGHI COMUNI          LETTERA [ T ] – TOLLERANZA Ancora una parola che il politicamente corretto ci offre su un piatto d’argento, visto l’uso che ne fa. Tolleranza. Lo stravolgimento del senso delle parole è un’arma con cui si cerca di dare un’immagine della vita, ideologica e di parte, con l’obbiettivo di affermare il proprio potere. Le parole non sono delle bambole cui far fare quello che si vuole e vestirle come ci pare: le parole hanno una loro dignità e una loro storia, molto più complessa e spesso complicata dei virtuosi del politicamente corretto. La parola “tolleranza” oggi trova la vetrina delle prime pagine soprattutto grazie alla presenza dell’Islam e al fenomeno dell’immigrazione. Ne consegue che chi non si dichiara tollerante è necessariamente un razzista. In gioco non è, come ormai si sarà capito, essere o non essere tolleranti. Come non lo è stato per le quasi 20 parole analizzate fin qui. Non si è mai tratt
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FRAMMENTI DI UN DISCORSO SUI LUOGHI COMUNI          LETTERA [ S ] – SESSO Un tempo, non molti decenni fa, si parlava di sessualità e il sesso era riferito al maschile o al femminile. Era tutto più soft e ingenuo. Oggi le carte si sono mescolate e sesso riguarda direttamente l’attività che, nelle varie forme che abbiamo imparato a conoscere, ha come obbiettivo il piacere, l’orgasmo. O comunque va in quella direzione anche se, nel caso di un certo tantra, esso viene rinviato sine die. Anticamente, e qui parlo dell’era pre-cristiana, il sesso inteso come piacere non si presentava come un tabu. I Greci, come sappiamo, praticavano l’omosessualità riconoscendole una dignità ben più che degna: e questo valeva sia per i filosofi sia per le poetesse. I Romani non erano da meno. Se l’uomo contemporaneo legge le poesie di Catullo, uno dei poeti più dolci e più amati fino al 1900, inarcherebbe almeno le ciglia: leggete il Carme XVI oppure l’LXXX o ancora il XCIII, tanto per avere